Sindaco dimissionario, Faraci alla guida della giunta: “Greco ha il nostro pieno appoggio”

 
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Il vicesindaco e assessore al bilancio Mariangela Faraci

Gela. Da tecnico, per nulla avvezzo alla politica, a capo (pro-tempore) dell’amministrazione. Tutto nel breve volgere di una giornata, quella che a Palazzo di Città si è conclusa con la sfiducia svanita ma al contempo con le dimissioni del sindaco Lucio Greco. Così, toccherà all’assessore al bilancio e vicesindaco Mariangela Faraci, almeno nell’arco dei prossimi venti giorni, farsi carico di condurre la giunta, per ora priva dell’avvocato Greco. Il primo cittadino, che all’apice di tensioni sempre più forti ha scelto di dimettersi, ha la “finestra” dei prossimi venti giorni per decidere se rinunciare alle dimissioni o lasciare definitivamente Palazzo di Città. Sembra scontato che i suoi cercheranno di riaverlo in municipio. “Il rendiconto non ancora approvato così come i correttivi non dipendono dal sindaco, che ha invece lavorato a pieno – dice l’assessore Faraci – ci sono altri fattori e questo per onestà intellettuale bisogna dirlo. Da domani, lavoreremo per dare un bilancio stabile alla città”. Tocca a lei fare da capo dell’amministrazione. In giunta è arrivata su chiamata dell’avvocato Greco, proprio con il compito di monitorare l’intero settore finanziario del municipio. In questi mesi ha lavorato in stretta collaborazione con il sindaco e nell’ultima fase con il segretario Carolina Ferro e con il dirigente Pino Erba. “Faremo tutto quello che è necessario per chiudere le situazioni ancora aperte”, ha aggiunto al termine della seduta fiume sulla sfiducia.

L’assessore conferma comunque che la giunta non ha per nulla rinunciato al pieno riconoscimento politico dell’avvocato Greco. “Ha il nostro appoggio – ha proseguito – sappiamo come ha lavorato e quanto impegno ha messo per gli atti finanziari e per rispettare gli impegni. Io alla guida dell’amministrazione? Devo ancora metabolizzarlo”. Il possibile rientro di Greco è un fattore che va tenuto in stretta considerazione ma le urgenze non mancano. Il rendiconto 2021 e i correttivi sono pilastri che non possono cedere sotto la pressione delle esigenze politiche. Approvarli sarà dirimente per tracciare poi la rotta successiva, sulla quale si muoveranno i verdetti dell’assise civica e della Corte dei Conti.

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