“Sponsorizzazioni fittizie per la Heraclea volley”, chieste tre condanne: “Operazioni gonfiate”

 
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Gela. Le sponsorizzazioni di diverse aziende locali ed esercenti in favore della società Heraclea volley, che militò in B1, avrebbero avuto come unica finalità quella di consentire sgravi fiscali ma con operazioni del tutto “fittizie”. Così ha concluso il pm Gesualda Perspicace che ha richiesto la condanna per tre imputati. Tre anni e sei mesi di reclusione sono stati indicati per Salvatrice Caffo, due anni e otto mesi rispetto alla posizione di Massimo D’Andrea e un anno e due mesi per Salvatore Smecca. Le richieste del pm verranno formalizzate nel corso della prossima udienza rispetto ad un altro imputato, Mario Invincibile (difeso dal legale Antonio Gagliano) che fu al vertice della società di pallavolo. Gli imputati, attraverso le loro aziende, erano sponsor della compagine sportiva ma per la procura non ci sarebbe stata “nessuna tracciabilità”. Il periodo preso in esame dai pm e dai militari della guardia di finanza è quello ricompreso tra 2010 e 2014. Secondo l’accusa, le sponsorizzazioni sarebbero state solo un escamotage per ottenere vantaggi tributari. Ci sarebbe stata, secondo gli inquirenti, una sproporzione enorme anche rispetto ad altre società che erano iscritte allo stesso campionato. “E’ stato accertato un totale di 507 mila euro di sponsorizzazioni – ha proseguito il pm – non sono giustificabili quasi due milioni di euro di fatture. Non basta presentare le foto delle magliette o della cartellonistica”. A non convincere, inoltre, furono i costanti prelievi in contanti che i vertici della società effettuavano sempre subito dopo gli incassi legati agli sponsor. Lo scorso anno, la Cassazione si pronunciò respingendo i ricorsi delle difese di altri due coinvolti nell’indagine, l’imprenditore Maurizio Melfa della Meic e una dipendente del gruppo, Veronika Cauchi. Sono stati condannati in via definitiva, rispettivamente ad un anno e due mesi e ad un anno. Scelsero il giudizio abbreviato. Gli imputati in primo grado, attualmente davanti al giudice Eva Nicastro, optarono invece per il rito ordinario e nei loro confronti venne deciso il rinvio a giudizio.

Le difese di Caffo, D’Andrea e Smecca, hanno invece escluso irregolarità o eventuali anomalie in quelle sponsorizzazioni al centro delle verifiche degli inquirenti. E’ stato ribadito che le operazioni furono reali e tracciate, così come dimostrato dai loghi sulle divise sociali e nella struttura che ospitava gli incontri. Gli avvocati Flavio Sinatra, Rosario Prudenti e Tommaso Vespo, hanno insistito sul fatto che non si trattò di operazioni gonfiate solo per avere vantaggi fiscali, aggirando i controlli. Nel corso della prossima udienza, toccherà al pm avanzare le proprie richieste per Invincibile e al difensore esporre le conclusioni. Al termine, dovrebbe arrivare la decisione del giudice.

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