Sudelettra, chiuso iter per la cassa integrazione che evita i licenziamenti: ok dal ministero

 
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Lavoratori Sudelettra (immagini di repertorio)

Gela. La ratifica è arrivata anche in sede ministeriale. Sfruttando la disciplina normativa valida per le aree di crisi complessa, da Roma è giunto l’ok definitivo per la cassa integrazione straordinaria dei ventisette lavoratori della Sudelettra, l’azienda elettrostrumentale lucana che sul finire dello scorso anno aveva annunciato il licenziamento di tutti i dipendenti del cantiere locale. E’ stata una delle società più attive nell’indotto di raffineria Eni ma da tempo non riesce ad avere commesse, che invece continua a gestire in altri siti. Per i dirigenti aziendali, non c’erano margini di valutazione, perché senza nuovi appalti non si riesce ad assicurare il mantenimento del cantiere e dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, come già fatto nel recente passato, si sono opposte all’ulteriore procedura di licenziamento. L’intesa sulla cassa integrazione straordinaria era stata raggiunta ad inizio febbraio ma per i ventisette operai, che non perderanno la loro occupazione, era necessario il passaggio ministeriale, che è stato completato questa mattina. C’erano i segretari provinciali di Fiom e Fim, Orazio Gauci e Alessio Pistritto, oltre ai funzionari dell’ufficio del lavoro provinciale e regionale e ai responsabili ministeriali.

L’accordo era stato raggiunto per un periodo di sei mesi. La vertenza degli operai Sudelettra si è dipanata mentre in raffineria sono in dirittura d’arrivo nuovi investimenti, a partire dal sistema biojet, mentre l’upstream si focalizza quasi esclusivamente sul progetto “Argo-Cassiopea”, con cantieri che dovrebbero assorbire una parte consistente dell’indotto.

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