Torre di Manfria, note ad Eni e alla Regione: chiesto sblocco somme per l’acquisto

 
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Gela. La Torre di Manfria nella proprietà del Comune. Il sindaco Lucio Greco aveva già preannunciato l’intenzione di voler tentare l’esercizio del diritto di prelazione, dopo aver saputo del passaggio ad un altro privato. Nelle ultime ore, si è intensificata la corrispondenza con la Regione e soprattutto con Eni. L’amministrazione comunale, infatti, ha ufficialmente chiesto alla multinazionale di sbloccare somme per un totale di 350 mila euro, dal fondo delle compensazioni per la valorizzazione culturale e turistica del territorio. Una missiva è partita dagli uffici del segretario generale. Pare che da Eni siano arrivati i primi riscontri favorevoli: 250 mila euro saranno destinati proprio all’acquisto della Torre e a coprire i costi di rogito, altri 100 mila invece per affidare la progettazione del restauro. In base a quanto indicato nelle comunicazioni inoltrate, il diritto di prelazione può essere esercitato entro il 2 luglio.

Allo stesso modo, una dettagliata nota è stata inviata all’assessorato regionale ai beni culturali e ai parlamentari nazionali e Ars del territorio. Al governo regionale il sindaco chiede un sostegno finanziario per fare in modo che un simbolo della storia locale possa diventare pubblico, nella disponibilità dell’ente comunale. Sono state trasmesse schede che ricostruiscono il valore storico del sito, a rafforzare l’interesse all’acquisizione. “E’ indispensabile un sostegno anche di natura finanziaria della Regione Siciliana o di altri enti pubblici – scrive il sindaco – affinché sulla Torre di Manfria possa essere esercitato formalmente il diritto di prelazione”. Questa opzione, la scorsa settimana, Greco l’aveva avanzata nel dibattito all’assise civica e un gruppo di consiglieri ha subito formalizzato un atto per impegnare l’amministrazione a procedere con l’acquisizione della Torre.

3 Commenti

  1. Toto riusci a vendere la fontana di Trevi – Gela compra la Torre di Manfria che è un bene demaniale costruito su terreno privato come Castelluccio e i bunker della guerra andate a manutentere le strade della città

  2. E’ semplice RIDICOLO, anni e anni che la Torre di Manfria è in vendita , lo sanno pure le pietre, e non si è fatto NULLA, arriva un Signore che AMA la Cultura il Bello e che vuole VERAMENTE portare a NUOVA VITA LA TORRE DI MANFRIA, e che fà l’amministrazione ??? Decide di ostacolare chi vuole INVESTIRE sul territorio di Gela.
    Dopo l’acquisto, chi mette i soldi per il restauro??? o pensate che la TORRE si aggiusta da sola???
    Con quale personale si pensa di tenerla aperta e fruibile per i cittadini e turisti???
    A voi la RISPOSTA.

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