Gela. C’è addirittura chi ha infranto il muro degli ottocento voti, una specie di barriera quasi invalicabile in tempo di antipolitica e disaffezione elettorale, anche alle amministrative. La coccarda di più votato se l’è messa al petto l’imprenditore Gabriele Pellegrino, che si è portato a casa 842 voti, al termine di un estenuante spoglio. Pellegrino è stato tra quelli che ha trainato la corazzata “Avanti Gela”, seconda lista in assoluto dietro solo all’altra casa di voti, in corsa sotto il simbolo “Un’Altra Gela”. Il neo consigliere comunale, anche se la griglia è ancora tutta da definire, è da anni una delle spalle elettorali del gruppo dell’ex deputato regionale Pino Federico. Questa volta, nonostante abbia deciso di scendere in campo mettendoci la faccia, la volata comunque l’ha tirata anche ad un altro campione di voti uscito dalla fucina di Federico. Quota ottocento voti l’ha infranta pure l’ex vicepresidente dell’assise civica Salvatore Scerra, a sua volta tra gli ispiratori di “Avanti Gela”, la civica voluta dopo lo strappo con il coordinatore provinciale di Forza Italia Michele Mancuso. Un exploit che sa di centrodestra, ma sotto la bandiera del “civico” Lucio Greco, l’ha fatto segnare l’altro uscente Salvatore Sammito. Il contatore di voti si è fermato a quota 794. Come quattro anni fa, e ci ha tenuto spesso a precisarlo, ha corso sempre a sostegno dello stesso candidato a sindaco. Insomma, alla coerenza ci tiene. Il traguardo delle settecento preferenze l’ha abbondantemente superato un’altra reduce della passata consiliatura, Sandra Bennici. Adesso capolista di Fratelli d’Italia, ha ottenuto 729 voti, contribuendo al buon risultato del gruppo che si rifà a Giorgia Meloni e che sostiene il leghista Giuseppe Spata. Quattro anni fa, Bennici era entrata all’assise civica nelle liste pro-Fasulo.
La bisaccia di voti di “Avanti Gela” si è ulteriormente riempita con il contributo di Sara Cavallo, che dopo aver aderito a Forza Italia è rimasta fedele al gruppo di Pino Federico e della deputata nazionale Giusi Bartolozzi. Per lei, 653 preferenze. Un cammino lastricato di preferenze l’hanno percorso diverse new entry. Dai 621 voti di Rosario Trainito (figlio dell’ex consigliere comunale Gaetano Trainito), che ha rafforzato la percentuale di “Un’Altra Gela”, la lista “d’oro” dell’avvocato Greco, ai 614 di Vincenzo Casciana, l’operatore portuale tra le poche note positive della corsa dell’imprenditore Maurizio Melfa. Alfiere di “Un’Altra Gela” è anche l’avvocato Pierpaolo Grisanti, un altro che ha toccato e superato quota 500 (562 preferenze). I numeri di “Avanti Gela” li ha fatti girare pure Josephin Martines. L’esponente della consulta giovanile si è presentata ai nastri di partenza in accoppiata con Gabriele Pellegrino (alla fine per lei 558 voti). Il ristretto club degli over cinquecento, a conclusione dello scrutino, ha aperto le porte ai consiglieri uscenti Giuseppe Guastella (l’ex Megafono e oggi schierato nel gruppo pro-Greco “Impegno Comune-Popolo della famiglia” ha ottenuto 552 preferenze), Romina Morselli (con 533 voti per “Un’Altra Gela”), Salvatore Gallo (509 consensi con “Ripartiamo da zero” di Melfa), Luigi Di Dio (506 voti in “Azzurri per Gela”) e Antonino Biundo (504 con “Un’Altra Gela”). Fatidico muro scavalcato da novità come l’avvocato Paola Giudice (549 voti a favore in “Ripartiamo da zero”), Maria Teresa Greco (519 per “Un’Altra Gela”), Maria Ferrara (509 sempre per “Un’Altra Gela”) e Emanuele Alabiso, il leghista più votato con 507 preferenze. La soglia dei 500 voti ha riso anche a chi si è riproposto. L’ex consigliere centrista Giuseppe Morselli, adesso in “Un’Altra Gela”, ha raggiunto i 564 voti. Tra i pochi non in affanno nelle fila di “Uniti siamo gelesi”, la civica dem, c’è il medico Gaetano Orlando, che ha messo da parte un bottino personale di 543 preferenze. A volte ritornano e non sempre gli elettori gli voltano le spalle.
I soliti buffoni