Variazioni di bilancio, in municipio momento delicato: Caruso, “progetti sono per la città”

 
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L'assessore Francesca Caruso

Gela. In municipio, almeno in questa fase assai delicata, i ragionamenti strettamente politici cedono il passo ad altre esigenze, più pratiche. La dichiarazione di dissesto, con la delibera diventata esecutiva, ha sostanzialmente aperto l’ultima fase dell’amministrazione del sindaco Lucio Greco. Il primo cittadino e gli assessori stanno cercando di rimettere insieme i pezzi di un puzzle tra i più difficili da ricomporre. Si insedierà la commissione straordinaria di liquidazione, che detterà le priorità e metterà mano alle pendenze pregresse. Rimangono poi gli strumenti finanziari in un percorso che dovrebbe infine condurre (probabilmente spetterà alla prossima giunta) ad un bilancio stabilmente riequilibrato. In queste settimane, sono le variazioni di bilancio a creare più di una divergenza interpretativa. Sono essenziali a garanzia di molti progetti finanziati e in più occasioni sono arrivate sul tavolo della giunta che è assai cauta, anche per non assumere scelte che potrebbero successivamente rivelarsi un boomerang burocratico. I revisori dei conti, nella gran parte dei casi, hanno dimostrato la loro contrarietà, con pareri non favorevoli. Arrivare in consiglio comunale con le variazioni di bilancio a salvaguardia dei finanziamenti rimane però un obiettivo non trattabile. Sindaco e assessori non vogliono perdere stanziamenti preziosi, soprattutto con un ente in dissesto. Le emergenze non mancano. “Sicuramente, ci sono alcuni progetti che potrebbero rischiare di andare incontro a definanziamento se non si procederà prima possibile – dice l’assessore allo sviluppo economico Francesca Caruso – in questa fase, l’urgenza riguarda i progetti della biblioteca e dello Youth center. Diciamo che siamo al giro di boa e sulle variazioni di bilancio abbiamo consultato diversi esperti anche per riportare una sorta di cronistoria e dare certezze al consiglio comunale. Si tratta sicuramente di una materia assai delicata, per tutti”. L’amministrazione comunale, in queste settimane, è tornata a chiedere riscontro sul tema ad esperti esterni. Le vicissitudini che hanno determinato il dissesto non agevolano. “Sarebbe stato fondamentale avere un dirigente al bilancio a tempo pieno – sottolinea l’assessore Caruso che con il suo settore segue le linee di finanziamento – poteva essere un punto di riferimento utile”. L’assessore invita alla collaborazione istituzionale. “E’ giusto che si faccia una sana critica politica rispetto a quanto deciso dall’amministrazione – dice inoltre – però, penso che sulle variazioni di bilancio, in una fase tanto difficile, sarebbe controproducente limitarsi all’ostruzionismo. Sono progetti che rappresentano un arricchimento per la città e non sono fini a sé stessi. Non è una questione che attiene un ritorno per la giunta. Il vero ritorno, se i progetti venissero finalizzati, lo avrebbe l’intera città”. L’assessore punta parecchio sul buon esito di “Qualità dell’abitare”. I progetti finanziati con un totale di circa trenta milioni di euro sono stati presentati ufficialmente e le gare sono in corso. “Pensiamo che i primi cantieri possano partire dal prossimo anno. Voglio essere moderatamente ottimista. Stiamo lavorando per questo”, precisa. Si tratta di un programma di investimenti che andrebbe a rivedere buona parte del tessuto urbano della periferia e dell’area a ridosso del centro storico, rafforzando il collegamento con il fronte mare. L’intenzione è di non farsi limitare dalla crisi finanziaria e dal relativo dissesto del municipio. L’enigma delle variazioni di bilancio ha invece congelato il confronto con la Regione. L’amministrazione ha preferito prendere tempo e da Palermo attende principalmente la formale messa in salvaguardia dei progetti che non potranno essere conclusi entro l’anno. Sono quelli che rientrano nel sistema di “Agenda Urbana” e del predecessore “Patto per il sud”. “Su “Agenda Urbana” ritardi ci sono stati nella fase iniziale e hanno inciso, purtroppo – spiega l’assessore – la messa in salvaguardia comunque non è così negativa. I progetti, tutti esecutivi, verranno trasferiti nella nuova programmazione. La Regione inoltre non ha mai provveduto a rimpinguare i fondi nonostante il Comune abbia dovuto affrontare il repentino aumento dei costi per i lavori. Sarebbe stato più grave se i cantieri, per questi progetti, fossero partiti. Ci saremmo ritrovati con delle incompiute come è capitato in altre città”. Cantieri fermi ce ne sono e sta incidendo negativamente l’intero excursus della crisi finanziaria e del relativo dissesto, senza dimenticare la stasi delle variazioni di bilancio, ancora adesso una costante nei ragionamenti della giunta e dei tecnici. L’altra faccia della medaglia invece è l’affidamento dell’appalto per la riqualifcazione di Montelungo e l’iter in essere per il secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia e per gli interventi all’ex dogana (gli stanziamenti sono quelli di “Rigenerazione urbana”).

La nuova programmazione 2021-2027, con l’Unione dei Comuni, è ancora uno scenario decisamente lontano da affrontare, seppur la Regione abbia ammesso la città in questo percorso. Prima di tutto, servono le variazioni di bilancio per i progetti finanziati e in alcuni casi anche conclusi. La giunta cercherà di serrare i ranghi per non incorrere in conseguenze che nessuno vuole prospettare, con tutte gli effetti collaterali che ne scaturirebbero. La scorsa settimana, in un altro incontro pubblico sui progetti, il dirigente Antonino Collura, che segue tutte le linee di finanziamento, ha lamentato il vuoto causato dall’assenza di personale, essenziale per seguire tutti i dossier. Il programma “madre” Agenda Urbana si sviluppò con il modello del gruppo di lavoro, composto sia da dipendenti municipali sia da professionisti esterni. Anche sistemi come “Qualità dell’abitare” sono sorretti quasi esclusivamente da professionisti esterni. I vincoli finanziari e scelte burocratiche e amministrative, secondo alcuni non così ben congegnate, stanno però rivedendo quell’impronta, con il taglio di alcuni professionisti mentre al contempo si invoca il bisogno di più personale per stare dietro a procedure complesse.

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