Anche i catanesi si ritirano, tre piccoli imprenditori gelesi provano a salvare il Gela

 
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Gela. Il tempo non è dalla parte del Gela calcio e dei suoi tifosi.

E le notizie che arrivano nelle ultime ore non sono confortanti. I due rappresentanti catanesi sembrano aver deciso di fare un passo indietro. Non si è smosso nulla ed allora, in mancanza di notizie precise hanno scelto di lasciar perdere. Il fatto che il tecnico prescelto, il taorminese Marco Coppa abbia accettato la proposta di allenare il Paternò la dice lunga. Le due cose non sono però legate. Il Paternò ha la sua dirigenza, fresca tra l’altro di fusione.

I Mendola sono rimasti in silenzio. Dalla mail al sindaco nessun altro riscontro. L’amministrazione comunale sta cercando alternative ma la verità è tristissima: gli imprenditori facoltosi gelesi non sono interessati al calcio.

Oggi è spuntata la proposta di tre piccoli imprenditori gelesi disposti ad iscrivere la squadra in serie D. Non sono ricchi, facoltosi e con un budget da Sicula Leonzio per intenderci, ma hanno capito che Gela rischia di rivivere un altro 2011. “Non dipende da noi – ha ammesso Emanuele Alabiso, nipote del cavalier Alabiso che guidò la Juventina dalla Seconda categoria alla serie C – stiamo solo raccogliendo un grido d’allarme e provando a salvare il salvabile. Non vogliamo illudere nessuno. Siamo solo disposti a dare una mano per evitare che il Gela scompaia. Il tempo però è risicato”.

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