Di Dio: “Non mi meraviglio di nulla, ora FI, Pd e i due FdI fingono di non aver amministrato”

 
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Il consigliere Luigi Di Dio

Gela. Domani, i pro-Greco cercheranno di chiudere il primo cerchio intorno agli atti finanziari, con l’approvazione della proposta di adesione al piano di riequilibrio. Sul rendiconto 2021, alla fine passato con il sì dell’aula, non sono mancati i distinguo, anche interni al gruppo che sostiene il sindaco. “Non mi meraviglio di niente – dice l’indipendente Luigi Di Dio che ha votato favorevolmente per il rendiconto – gli atti finanziari non attengono ad ordini di scuderia o di partito. Vengono valutati dai singoli consiglieri e ognuno esprime la propria scelta individuale. Anche l’astensione dei due consiglieri dell’Mpa mi pare comunque legittima. Io ho sostenuto il rendiconto anche perché quella difformità da 137 mila euro su un disavanzo totale di 118 milioni di euro mi è sembrata assolutamente superflua. In passato, abbiamo votato bilanci in mancanza di cifre ben più consistenti. Ci sono state tutte le rassicurazioni del caso da parte del dirigente”. Secondo Di Dio, invece, la vera contraddizione politica si annida tra le fila dell’opposizione. “Capisco le scelte di chi non ha mai condiviso il progetto del sindaco Lucio Greco – continua – quello che non riesco a giustificare è la linea assunta da chi faceva parte dell’amministrazione comunale e ha quindi avuto un ruolo nella gestione definita poi dal rendiconto 2021. Mi riferisco a Forza Italia, ai due consiglieri di Fratelli d’Italia e al Pd. Tutti sono stati in giunta e hanno partecipato alla gestione finanziaria del municipio. Il rendiconto 2021 è lo specchio pure delle loro scelte. Invece, oggi è come se non avessero mai amministrato. “Una Buona Idea”, diversamente da loro, ha dimostrato grande coerenza. I civici hanno fatto parte dell’amministrazione e hanno mantenuto alto l’impegno a valutare e votare il rendiconto 2021”.

L’appoggio di Di Dio non mancherà neanche per l’adesione al piano di riequilibrio. “E’ un atto dovuto – precisa – il Comune deve anche salvaguardare i creditori e tutte le imprese e i fornitori che attendono i pagamenti. Chi vuole il dissesto, invece, dovrà assumersene la responsabilità”.

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