“Disavanzo sottostimato e debiti per 46 milioni”, Corte Conti: “Ente faccia emergere effettiva situazione”

 
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Gela. Una “grave situazione economica” dell’ente comunale. La sezione di controllo della Corte dei Conti regionale, come abbiamo già riportato, ha disposto che il municipio trasmetta le misure correttive entro sessanta giorni. Intanto, Palazzo di Città sarà sottoposto “alle limitazioni previste dall’art.188, comma 1 quater, del Tuel, consistenti nel divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge e fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi”. Nelle quasi sessanta pagine della decisione, i magistrati palermitani indicano un “un rilevantissimo disavanzo sottostimato”. “Il Comune di Gela – viene riportato – presenta un disavanzo notevolmente maggiore rispetto a quello emerso in sede di rendiconto 2020, a causa della rilevante sottostima del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del Fondo contenzioso, nonché della necessità di costituire un “fondo oneri Debiti fuori bilancio” al fine di sterilizzare i rischi sugli equilibri di bilancio derivanti dall’ingente mole di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere e finanziare”. Quello dei debiti continua ad essere uno dei capitoli più difficili da gestire. “Il primo rilevante dato che il magistrato istruttore ha evidenziato nella sua relazione è che, alla data del 31.12.2020, il Comune di Gela presenta debiti fuori bilancio ancora da riconoscere pari a euro 46.980.743,15, a fronte di dati relativi agli esercizi 2017, 2018 e 2019 nettamente inferiori”, si legge. Quindi, la soglia sarebbe in aumento. Gli uffici finanziari, così dispone la sezione di controllo, dovranno accantonare la somma di quelli pendenti al “31.12.2021 in un apposito fondo debiti fuori bilancio in sede di rendiconto 2021”.

Non viene trascurato il contenuto di quanto riferito dal dirigente al bilancio Loredana Patti, che sentita in audizione ha confermato quello che era riportato nella segnalazione di fine anno: non tutti i debiti fuori bilancio hanno copertura. “L’ente, in sede di misure correttive, dovrà elencare e attestare i DFB ancora pendenti e le passività potenziali, al fine di chiarire la reale massa passiva, passaggio essenziale per consentire agli organi interni prima (anche di controllo) e a questa sezione di valutare l’idoneità di tali misure per affrontare la crisi finanziaria dell’ente”, viene precisato. Potrebbero intanto esserci maglie più ampie per l’uso delle royalties estrattive, anche nel capitolo dei debiti fuori bilancio. “È evidente che qualora la fonte dell’obbligazione che ha originato un debito fuori bilancio rientri nel perimetro delimitato dalla norma che prevede la destinazione delle royalties vigente ratione temporis, non si rivengono elementi ostativi all’utilizzo di dette entrate previo riconoscimento del debito stesso”, precisa la sezione di controllo. Una direttrice è chiara visto che i giudici concludono spiegando che “l’ente, in sede di rendiconto 2021, dovrà fare emergere la effettiva situazione economico-finanziaria, come accertata (fino al 2020) da questa sezione”. Per avere il rendiconto, però, servirà ancora tempo.

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