Esposti all’amianto, la protesta dell’Ona: “Passano anni in tribunale per un nostro diritto”

 
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Gela. “Non nomineremo altri legali, questi giochi devono finire. Vinciamo le cause per il riconoscimento dell’esposizione all’amianto e, puntualmente, vengono impugnate. Trascorrono anni per ottenere un nostro diritto”.
“Tempi lunghissimi sulla nostra pelle”. I lavoratori aderenti all’Osservatorio nazionale amianto ritornano a contestare i tempi lunghi e i tanti ostacoli nelle procedure giudiziarie avviate per ottenere il riconoscimento dei diritti previdenziali previsti in favore degli esposti alle pericolose fibre. “Abbiamo ottenuto, in molti casi – spiega il presidente della sezione locale dell’Ona Salvatore Granvillano – il riconoscimento della nostra esposizione all’amianto all’interno della fabbrica Eni fino al 2002. Purtroppo, però, Inail e Inps impugnano le sentenze favorevoli e i tempi si allungano. Dobbiamo sopportare rinvii di oltre quattordici mesi e la nostra situazione clinica si aggrava”.

Un vertice alla regione. Intanto, lo stesso Salvatore Granvillano, insieme ad altri esponenti locali dell’Ona, ha partecipato ad un vertice alla regione insieme al presidente Rosario Crocetta e all’assessore Mariella Lo Bello. C’erano anche i vertici regionali di Inail e Inps. “L’intenzione della regione – continua – è quella di concludere un accordo complessivo con Inail e Inps per riconoscere i diritti previdenziali agli esposti all’amianto e mettere fine al calvario giudiziario affrontato da tanti operai che, dopo anni, cercano di ottenere solo i loro diritti”. L’Ona è pronta ad una mobilitazione generale. “Insieme a noi – conclude – ci sono i lavoratori degli altri poli industriali di Priolo, Sicracusa e Milazzo. Non è possibile che, dopo anni, pochissimi di noi abbiamo concluso l’iter giudiziario”.

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