Furti al porto rifugio e nell’area Eni, si apre il processo: chiesto il proscioglimento di Riccio

 
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Gela. Sono accusati, a vario titolo, di aver avuto un ruolo nel presunto giro di furti, di carburante e non solo, scoperto tra il porto rifugio e l’area Eni. La richiesta di proscioglimento per Riccio. Così, si è aperto il dibattimento a carico di diciannove imputati. Finirono al centro di un’indagine, coordinata dai magistrati della procura, ed eseguita dai militari della guardia di finanza. Il giudizio si è aperto nei confronti di Giuseppe Caci, Rocco Bagnato, Vincenzo Belgiorno, Pietro Carrubba, Rocco Casisi, Massimo Di Blasi, Francesco Di Corrado, Gabriele Di Mauro, Emanuele Giacchi, Michele La Ceda, Salvatore Incorvaia, Rosario Novembrini, Emanuele Raitano, Giuseppe Raitano, Luigi Riccio, Manuel Scilio, Maria Selvaggio, Vincenzo Scordio e Renato Trainito. Già in apertura, però, è stato il pubblico ministero Antonio D’Antona, accogliendo il contenuto di una memoria difensiva depositata dall’avvocato Antonio Gagliano, a chiedere il proscioglimento immediato di Luigi Riccio. L’imputato, come confermato dal magistrato, non avrebbe avuto alcun ruolo nel presunto giro di furti. Il giudice Tiziana Landoni ha scelto di riservarsi la decisione circa la sua posizione.

I primi testimoni. Intanto, sono stati sentiti i primi testimoni. La proprietaria di un’imbarcazione ormeggiata al porto rifugio ha raccontato di averla trovata senza più i comandi e il timone, portati via insieme ad alcuni componenti meccanici. Un agente di polizia della squadra nautica, invece, ha descritto l’origine dell’inchiesta, partita da una serie di verifiche su alcune imbarcazione sotto sequestro amministrativo. Si tornerà in aula il prossimo 24 ottobre per sentire nuovi testimoni. Nel pool di difesa, oltre all’avvocato Antonio Gagliano, ci sono i legali Giovanna Zappulla, Raffaella Nastasi, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Flavio Sinatra, Giusy Troni e Grazia Fausciana. Altri quattro imputati, difesi dagli avvocati Francesco Enia, Salvo Macrì, Giovanni Cannizzaro e Stefania Valente, hanno già definito le rispettive posizioni processuali. 

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