Gela verso la zona rossa, l’Asp: 40 focolai e numeri allarmanti

 
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Greco e gli ex assessori Nadia Gnoffo e Terenziano Di Stefano

Gela. La città rischia seriamente di diventare zona rossa. Lo ha confermato anche l’Asp al sindaco Lucio Greco pochi minuti fa nel corso di un incontro in videoconferenza. I numeri sono allarmanti e la curva è impressionante, con una media di 50 nuovi casi al giorno da 4 giorni consecutivi. Ad oggi Gela conta 737 casi positivi. Preoccupano i nuovi focolai.  Oltre ai 20 conosciuti in una settimana se ne sono aggiunti altri 40. Dal 2 gennaio ad oggi si sono registrati 339 casi in più. Sono numeri da zona rossa.

L’Asp ha intanto consigliato al sindaco Lucio Greco ed all’assessore alla Salute Nadia Gnoffo la chiusura dei mercati e un incremento serio dei controlli. Ecco, i controlli sono sicuramente la nota dolente di queste settimane. La gente si comporta come se il virus non ci fosse più. Gli assembramenti sono continui in diversi angoli della città e l’essere zona arancione non dissuade dal comportarsi con cautela.

Ovviamente ci sono tanti cittadini rispettosi delle norme ma altrettanti invece noncuranti delle regole malgrado i numeri siano altissimi e i decessi da Covid continui. Proprio ieri il governatore della Regione Nello Musumeci ha pubblicato una ordinanza che fissa tre nuove zone rosse. Ed i sindaci delle città metropolitane stanno chiedendo di diventare zona rossa. Cosa che potrebbe succedere anche in città su richiesta del sindaco o su imposizione della Regione se i numeri continuano a salire.

2 Commenti

  1. Intanto bisognerebbe vedere le cartelle cliniche di questi “decessi da Covid”, poi tra tutti questi “positivi” quanti sono cioè sani e quanti malati e che sintomi hanno. Come si può parlare di “pandemia”? Non sapete nemmeno cos’è una pandemia.

  2. Comunque È FISIOLOGICO che il virus si sparga, nessuno lo può fermare. È così da che mondo è mondo, ma adesso questa cosa della positività dei sani è presa come scusa per far sì che la gente creda ad una “terribile pandemia”, i numeri e la mortalità non sono da pandemia. Studiate!
    PS: Detto da un medico virologo VERO.

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