Il flop Agroverde…tra nuovi investitori e fideiussioni discutibili: Giudice, “la politica non calpesti ancora la legalità”

 
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L'inaugurazione del cantiere del polo mai realizzato

Gela. Se abbia un vero futuro è difficile dirlo, di certo ha creato veri e propri buchi, non solo

tra i terreni delle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, ma soprattutto nella gestione di un dossier che scotta.
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“Nuovi investitori…ci sono le garanzie?”. Il maxi progetto fotovoltaico voluto dalla cooperativa Agroverde, dopo oltre quattro anni dall’avvio dei primi cantieri, è rimasto maxi giusto sulla carta. Intere aree sbancate dai mezzi delle prime aziende chiamate ad operare e, poi, più nulla, ad esclusione di fideiussioni decisamente discutibili e presunti investitori che si sono succeduti, dopo il fiasco Radiomarelli. Negli ultimi giorni, è stato ufficializzato l’interesse della Frenell Sicily, pronta a prendersi tutto il progetto e a pagare gli ex proprietari espropriati. Quelli di Agroverde, con in testa Stefano Italiano, a cedere i terreni, però, non ci pensano proprio. Anche il sindacato guarda all’intera vicenda e non certo con grande ottimismo. “C’è l’ipotesi di un nuovo investitore ma la Cgil – dice il segretario confederale Ignazio Giudice – a tutela degli interessi economici del territorio, si chiede chi ha contattato il nuovo investitore? Ci sono garanzie pubbliche? L’esperienza della tanto decantata, da parte della politica, Radiomarelli è servita a qualcosa? Non intendo creare allarmismo, di certo pretendo una presentazione pubblica ed il massimo della trasparenza nel conoscere la società che deve assumersi la responsabilità di sanare i debiti e garantire la realizzazione del progetto.
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Sono convinto che sarà qualche azienda del nord Italia e sin da subito chiediamo, tra le garanzie, di privilegiare l’assunzione di manodopera e tecnici locali. Questo vale anche per piccole e medie realtà che hanno subito il danno qualche anno fa e non certo per responsabilità riconducibili chissà a chi, se non alla politica che ha permesso l’avvio del cantiere senza le necessarie garanzie, cioè la lettera A della legalità, termine che a Gela ed in Sicilia è stato schifosamente violentato, ad uso e consumo di carriere personali”.
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Problemi sulla fideiussione. Martedì scorso, in consiglio comunale durante la seduta di question time, il sindaco Domenico Messinese, rispondendo ad un’interrogazione sul tema presentata dal gruppo di DinventeràBellssima, ha ammesso l’esistenza di problemi nella procedura che dovrebbe condurre ad escutere la fideiussione, ovvero la garanzia finanziaria per il Comune nel caso, non tanto improbabile, che l’intero progetto fallisca.

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