“Il fucile era in casa”, Di Pietro risponde alle domande del giudice: almeno 17 colpi sparati

 
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Gela. “Il fucile l’ho trovato in casa”.

Si è giustificato così il trentaduenne Francesco Di Pietro arrestato negli scorsi giorni dai carabinieri del reparto territoriale dopo aver esploso circa diciassette colpi di fucile nella zona della stazione ferroviaria. Assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Flavio Sinatra, è stato ascoltato dal giudice delle indagini preliminari all’interno del penitenziario di Balate. I magistrati della procura, comunque, hanno chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere. Il gip si è riservato di decidere. La difesa, invece, ha formulato una richiesta tesa ad ottenere una misura diversa dalla detenzione nella casa circondariale. Al momento dell’arresto, il disoccupato si sarebbe trovato in evidente stato di ebbrezza.

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