Il racconto dell’atterraggio di emergenza, “Proteggetevi la testa e preparatevi all’impatto”

 
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Gela. E’ tornata a casa la ventiseienne Sarah Jane Corona, una dei 18 passeggeri che viaggiavano a bordo di un aereo “Folker 50” della compagnia “Air Vallee”

costretto stamattina ad un atterraggio di emergenza all’aeroporto Fontanarossa di Catania perché il carrello anteriore è rimasto chiuso. Era stata subito trasferita presso l’ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania dove i medici le hanno riscontrato un trauma addominale per lo schiacciamento dalle cinture di sicurezza. La donna, segretaria amministrativa e contabile di un’agenzia assicurativa a Rimini, e non universitaria come erroneamente riportato nel precedente articolo, ha raccontato alla nostra testata quei momenti terribili.

“Il velivolo è decollato dall’aeroporto di Rimini alle 8,40 e alle 10 era previsto l’arrivo a Catania – spiega Sarah Jane Corona – Dopo il primo tentativo di atterraggio ha improvvisamente ripreso quota sorvolando per circa 40 minuti il mare. L’unica hostess a bordo ha detto che l’aereo aveva problemi tecnici. Ad un certo punto hanno spiegato che il carrello anteriore non usciva e dovevamo prepararci ad un atterraggio di emergenza e all’impatto. Hanno detto di proteggersi la testa. Siamo atterrati solo al terzo tentativo mentre una donna si disperava, urlando. E’ stato difficile mantenere la calma”.

La 26enne, che vive a Rimini dall’ottobre 2013, non appena appreso dei problemi tecnici ha inoltrato un sms al fratello che l’attendeva allo scalo etneo.

“Ero seduta nella quarta fila, molto avanti. Guardavo la ruota sinistra poi il muso ha iniziato a strisciare non so per quanti chilometri. Ho pregato e recitato, non so quante volte, il Padre nostro e l’Ave Maria. Ho capito che ero salva quando l’aereo si è fermato. Sono letteralmente saltata giù dall’aereo. Ho preso solo il mio cellulare. La cabina era invasa dal fumo. Appena fuori mi sono inginocchiata sulla pista di atterraggio e ho pianto”. 

La gelese trova anche la forza per scherzarci sopra, “Direi che miracolata è la parola giusta – dice -. Alla mia lista posso anche aggiungere impatto aereo. E fortuna che doveva essere una sorpresa il mio arrivo”. Comunque assicura che martedì tornerà a Rimini in aereo ma con un volo di linea diretto a Bologna. 

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