Il rogo al bar “Lory”, la decisione del riesame: Botta va ai domiciliari

 
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Gela. Va ai domiciliari con il braccialetto elettronico e lascia il carcere. I giudici del riesame di Caltanissetta hanno in parte accolto il ricorso presentato dalla difesa del trentasettenne Giovanni Botta, arrestato a fine ottobre con le accuse di aver appiccato il fuoco al bar “Lory” di Caposoprano e di tentata estorsione ai danni dei titolari. L’avvocato Filippo Spina, che rappresenta l’indagato, ha impugnato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e al riesame ha anche prodotto le immagini video che per i pm della procura e i poliziotti del commissariato incastrerebbero proprio Botta. In realtà, la difesa esclude che quelle immagini ritraggano l’indagato. Botta, titolare di un’azienda che si occupa della fornitura di farine, già davanti al giudice delle indagini preliminari ha negato di aver dato fuoco al locale. L’incendio è stato fermato in tempo, anche grazie all’intervento dei vigilantes privati.

Il sostituto procuratore Federica Scuderi ha prodotto altri atti che rafforzerebbero la tesi degli investigatori. Nella sua abitazione è stata sequestrata una tuta da lavoro ritenuta uguale a quella usata dall’incendiario, oltre ad un paio di scarpe. Per la difesa, però, non ci sono elementi certi per collegare l’indagato all’azione di fuoco, successiva agli incendi del bar Belvedere e del lido BCool Beach. E’ stato chiesto l’annullamento dell’ordinanza, ma il riesame ha accolto solo in parte modificando la misura imposta al trentasettenne. Le indagini sarebbero ancora in corso.

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