Le “grane” a cinquestelle, ancora il caso Siciliano e in città arriva Di Maio per mettere ordine

 
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Gela. I vertici nazionali del Movimento Cinque Stelle verranno in città per intervenire sulla sfiducia avanzata dallo storico Meetup di piazza Sant’Agostino a Simone Siciliano, vice sindaco e assessore all’Industria, ambiente e rifiuti.

Di Maio cercherà di sbrogliare la matassa. Le rassicurazioni rese pubbliche dagli attivisti del “Meetup Comune”, in replica alla accuse, non avrebbero convinto i vertici nazionali del movimento che fa capo a Beppe Grillo. A confermare le indiscrezioni trapelate tra gli attivisti grillini sull’arrivo di Luigi Di Maio a Gela è il sindaco Domenico Messinese, secondo il quale il vice presidente della Camera dei Deputati, “venerdì o sabato sarà a Gela. Ci siamo incontrati ad Imola – assicura il primo cittadino – insieme ad altri parlamentari del M5S. Avevamo poco tempo per affrontare tutte le questioni. Ha detto che sarà in Sicilia e che quindi farà tappa in città”. Il leader grillino, Di Maio, a giugno aveva sostenuto la candidatura di Messinese intervenendo pubblicamente durante un comizio elettorale da piazza Umberto I.

Il gruppo consiliare grillino sul piede di guerra. Sulla sfiducia a Simone Siciliano, ritenuto incompatibile anche a causa dell’incarico di studio del Piano energetico (Paes) avuto dall’allora sindaco Angelo Fasulo, si sarebbero associati anche la maggioranza dei pentastellati in aula consiliare. Da Virginia Farruggia a Simone Siciliano, passando per Angelo Amato convinto della necessità di affrontare la “questione Siciliano”. “Sono stato uno dei primi a chiedere la sfiducia al vice sindaco – sottolinea Amato – maturata durante una stretta collaborazione. Ha ignorato molte indicazioni sulla cattiva gestione dei rifiuti, degli impianti inerti e di bio-stabilizzazione. Non ha dato risposte all’ammanco da 3,3 milioni di euro della Ghelas multi servizi che gli revisori devono ancora accertare. Non è stato chiaro sul bat (il depuratore consortile dentro la raffineria) mai entrato in funzione al cento per cento. Si ipotizza una truffa milionaria. Anche 18 milioni di euro. Ci sono tanti altri argomenti, come gli sviluppi sulla vicenda del progetto del polo serri-fotovoltaico Agroverde e il bando della pubblica illuminazione”. Intanto Domenico Messinese si schiera a tutela del suo vice. “Non ho nessun dubbio su Simone Siciliano – sostiene il primo cittadino – Condivido quello che ha detto sull’impossibilità di stabilire il nesso tra le malattie e l’azione industriale. E’ assurdo continuare ad accusarlo. Il suo operato è stato condiviso con tutti. Ormai sembra essere diventata una moda attaccare. I questa circostanza anche il parere di certi consiglieri di spessore potrebbe essere sbagliato”. Mentre il sindaco si trovava a Imola, alcuni esponenti del Meetup storico e un consigliere si sono recati a Bruxelles. Secondo i soliti bene informati si tratterebbe di una visita per informare gli europarlamentare del M5s della questione Gela.

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