Negata azione di rivalsa all’Inps, ora dovrà rispondere alla Corte dei Conti per l’aumento dei costi

 
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L’Inps deferito alla procura della Corte dei conti regionale a causa di un’azione processuale che ha prodotto “un inutile incremento di spesa per la collettività”.

La decisione arriva dal giudice del tribunale civile Vincenzo Di Blasi. Ai magistrati contabili, così, finiranno tutti gli atti di un procedimento appena conclusosi ed attivato proprio dai legali dell’Inps. L’Istituto di previdenza chiedeva di rifarsi su una compagnia assicurativa e sul conducente della Land Rover che, stando ai legali dell’ente, sarebbe stato responsabile di un grave incidente stradale risalente all’estate di sei anni fa. In quell’occasione, lungo la statale 115 Gela-Vittoria, un motociclista, in sella ad una Kawasaki, andò ad impattare contro la Land Rover. I traumi riportati furono molto profondi e, così, l’Inps dovette pagare le indennità di malattia e d’infortunio legate alla mancata presenza sul posto di lavoro del centauro ferito. Per questa ragione, scattò l’azione di rivalsa da parte dell’Istituto di previdenza sociale che ha chiesto circa quindicimila euro, citando la compagnia assicurativa e lo stesso conducente dell’auto. I legali dei convenuti, compresa l’avvocato Feliciana Ponzio nell’interesse della compagnia assicurava citata, hanno contestato nettamente le richieste arrivate dall’Inps. Dagli atti e dai dati dei rilievi effettuati lungo il punto d’impatto, infatti, sarebbe emerso chiaramente come la responsabilità dell’incidente fosse da addebitare al centauro che, affrontando una curva, a causa probabilmente dell’alta velocità, andò ad invadere la corsia opposta finendo contro la Land Rover. Una ricostruzione avvalorata sia dai rapporti dei carabinieri intervenuti sia dalle relazioni dei periti nominati dai magistrati della procura. Di conseguenza, il giudice Vincenzo Di Blasi ha deciso di respingere l’azione di rivalsa dell’Inps e di inviare tutti gli atti alla Corte dei conti.

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