Rivalità per i pascoli a Bulala, dopo il tentato omicidio arriva una nuova accusa per un quarantottenne

 
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Gela. Prima tentò di ucciderlo e poi lo avrebbe minacciato tra i terreni di contrada Bulala. Le presunte minacce. Giuseppe Palmeri non avrebbe gradito la presenza di Silvio Trubia in quella zona di pascolo. Così, per quelle minacce il quarantottenne si ripresenterà davanti ad un giudice. Lo scorso febbraio, divenne definitiva la condanna a suo carico a nove anni e quattro mesi di detenzione. Nell’agosto di nove anni fa, infatti, prese parte all’agguato organizzato ai danni proprio di Silvio Trubia e del fratello Massimo, morto dopo circa un mese. Diversi colpi d’arma da fuoco raggiunsero la Fiat Punto sulla quale viaggiavano i due pastori. Silvio Trubia venne ferito mentre il fratello Massimo fu raggiunto da alcuni colpi alla testa. Al centro della rivalità, ci sarebbe stata la supremazia commerciale nella gestione della raccolta della plastica utilizzata dagli agricoltori della zona di contrada Bulala. Mentre si celebrava il processo a suo carico, Palmeri, ancora a piede libero, avrebbe più volte minacciato Silvio Trubia e un suo dipendente. Entrambi potrebbero costituirsi parti civili con gli avvocati Nicoletta Cauchi e Filippo Spina. Palmeri, attualmente detenuto nel carcere palermitano dell’Ucciardone, risponderà alle accuse difeso dall’avvocato Mariella Giordano. I primi testimoni potrebbero essere sentiti alla prossima udienza fissata per il 15 dicembre. 

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