Stallo Eni, le cooperative in crisi nera: “Intervengano le istituzioni, non c’è più tempo”

 
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Gela. Si dicono pronti ad assumere tutte le iniziative necessarie e, a loro volta, fanno un invito alle istituzioni affinché si sblocchino gli investimenti di Eni in città.

“Non c’è più tempo”. I vertici di Legacoop regionale e nazionale, rappresentanti delle tante cooperative impegnate nell’indotto Eni dello stabilimento di contrada Piana del Signore, ritornano sullo stallo che riguarda non solo il protocollo dello scorso 6 novembre ma anche il decreto per l’area di crisi complessa. A prendere posizione sono il presidente di Legacoop regionale Leonardo Li Causi e il componente del direttivo nazionale Giovanni Salsetta. “La situazione è grave – spiegano – e si aggrava giorno dopo giorno sul fronte delle imprese, ormai prive di lavoro e con gli ammortizzatori sociali esauriti. Ognuno deve fare la sua parte, non c’è più tempo”. Così, Legacoop si affianca all’appello lanciato nelle scorse ore da Confindustria Centro Sicilia e dai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil. “Di fronte alla riconferma degli investimenti Eni in città – concludono – occorre che sul fronte delle autorizzazioni si proceda, nel pieno rispetto della legge, in maniera spedita sapendo che Gela rimane l’unica realtà produttiva in Sicilia e che l’Eni rimane l’unico gruppo multinazionale presente sull’isola”.

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