Texas hold’em tra i tavoli di una bisca clandestina, fissata l’udienza preliminare

 
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I carabinieri collocarono telecamere nascoste nella bisca

Gela. Le indagini che portarono all’emissione dei provvedimenti di custodia cautelare furono chiuse lo scorso anno. Gli organizzatori di quella che risultò essere una bisca clandestina, ricavata all’interno di un immobile di via Citelli, si presenteranno dal gup del tribunale il prossimo settembre. E’ stata fissata l’udienza preliminare. Prima di individuare la presunta bisca, gli inquirenti pare già lavorassero sulla pista del gioco d’azzardo in città e due filoni investigativi sono stati compattati. Ai domiciliari finirono il licatese Vincenzo Lauria e i gelesi Calogero Lo Porto e Rosario Romano, considerati tra gli organizzatori. Vennero individuati altri assidui frequentatori. Sarebbero state parecchie le tappe di chi puntava sui tavoli da gioco, non solo in città. I carabinieri individuarono un sistema che avrebbe consentito agli organizzatori di avere vincite sicure. Venne ribattezzato “Pina”. Attraverso uno scanner, capace di riconoscere i codici sulle carte, i coinvolti avrebbero letto in anticipo le giocate dei “clienti”, arrivando ad ingenti vincite. Il giro di texas hold’em avrebbe attirato imprenditori, esercenti locali e qualche professionista. Insospettabili, monitorati dagli investigatori, coordinata dal pm Mario Calabrese.

Molti di loro pare si spostassero anche in altre province, sempre per il gioco. Nella bisca di via Citelli, gli inquirenti hanno accertato consumo di sostanze stupefacenti, quasi sempre cocaina. La zona fu monitorata per diverso tempo. Dalle indagini, sono emerse perdite economiche ingenti, con giocatori costretti a dare beni di proprietà, in garanzia. Tutte contestazioni che spetterà al gup valutare.

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