Un maxi masterplan per lo sviluppo in mare, la giunta l’ha commissionato ai big di D’Appolonia: come in Egitto con la Golden Triangle

 
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Gela. Come in Egitto, con l’area del Golden Triangle, negli scorsi mesi l’amministrazione comunale si è affidata alla società ligure D’Appolonia, del gruppo Rina, per definire un vasto masterplan, che dovrebbe

disegnare le direttrici del prossimo sviluppo economico dell’area locale.

Il masterplan alla D’Apollonia. Si parte dalla logistica portuale, vero cavallo di battaglia dell’amministrazione comunale, per arrivare a tutte le ricadute occupazionali che potrebbero essere generate. Quindi, non solo l’hub logistico in mare, ma lo sviluppo portuale e infrastrutturale, con numeri dettagliati anche sul fronte occupazionale. Proprio la D’Appolonia, tra le società di consulenza più quotate al mondo, due anni fa si è aggiudicata un maxi appalto dal governo egiziano, finalizzato ad un masterplan per lo sviluppo della Golden Triangle, un’area estesa per oltre diecimila chilometri quadrati. “Il masterplan – dice l’assessore Simone Siciliano che segue l’intero iter – sarà il nostro punto di riferimento anche nei rapporti con il ministero. Sarà un lavoro che ci farà capire che tipo di ricadute economiche possa avere lo sviluppo della logistica e della portualità in questa zona. Nell’attività di studio, è coinvolta anche l’università Federico II di Napoli”. D’Appolonia e Rina Services, negli scorsi mesi, si sono già aggiudicate un maxi contratto con Eni. Si occuperanno di monitorare lo stato e l’integrità di impianti e macchinari utilizzati dalla multinazionale nei siti italiani, compreso quello di contrada Piana del Signore. Intanto, Siciliano conferma che l’ipotesi della zona economica speciale, appena rilanciata dal gruppo consiliare del Partito Democratico, è tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale. “Probabilmente, il Pd arriva anche in ritardo – conclude – la zona economica speciale, con vantaggi fiscali per operatori e gruppi che opereranno nel nostro sistema logistico, l’avevamo già prevista, anche nell’accordo complessivo sulle aree portuali”. A questo punto, c’è da attendere la maxi consulenza dei big internazionali per capire se lo sviluppo tanto reclamato rimarrà sulla carta oppure troverà sfogo concreto, magari con qualche posto di lavoro in più.

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