Centrodestra a “doppio binario”, dalla Pax nissena alla ‘’Guerra’’ in salsa gelese

 
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Gela. Mentre a Caltanissetta la crisi interna al centrodestra sembra rientrata, in città la quadra nella coalizione sembra ancora lontana. I dolori del Governo regionale che, nel giro di una settimana, è caduto per ben due volte sotto i colpi anche dei cecchini nascosti nella maggioranza, non hanno certo contribuito a rasserenare gli animi in Provincia.

Il probabile flop delle Elezioni Provinciali poi spazza via ogni alibi di mediazione per quei papabili candidati a cui era stata offerta la possibilità di una poltrona a Caltanissetta, in cambio di un “cessate il fuoco” alle amministrative.

Nel capoluogo intanto la crisi è durata pochissimo. Merito anche dei vertici nazionali dei due maggiori partiti che avrebbero ordinato a Fratelli d’Italia di andare unito con Forza Italia alle elezioni. Si riparte da capo quindi con il nome dell’avvocato e presidente del consorzio universitario di Caltanissetta, Walter Tesauro, che a questo punto sarà il candidato unitario del centrodestra con il sostegno di Forza Italia, Fratelli d’Italia ma anche della Dc e della Lega.

Al gruppone iniziale dovrebbero aggiungersi anche Azione e Italia Viva. A Fratelli d’Italia toccherebbe invece una poltrona di vicesindaco o in alternativa quella di presidente del consiglio.

La musica cambia a Gela dove il centrodestra unito al momento è una vera utopia. La faida interna a Fratelli d’Italia, fomentata dal giudizio pendente del ricorso sul parlamentare Giuseppe Catania che potrebbe spalancare le porte dell’Ars a Salvatore Scuvera, non accenna a placarsi.

Rumors di palazzo tra l’altro in questi giorni ipotizzano un addio dello stesso Catania a Fratelli d’Italia, voci non confermate direttamente ma che stanno comunque creando subbuglio all’interno.

Le storie tese all’interno del partito hanno di fatto stoppato momentaneamente la scelta del nome del possibile candidato a sindaco che, in città, spetterebbe proprio ai meloniani. Restano in ballo le ipotesi interne al consiglio di Casciana e Grisanti, mentre si fa spazio anche qualche outsider come l’avvocato Tommaso Vespo.

Difficile, ma ancora non impossibile, il tentativo di convincere l’avvocato Angela Galioto a scommettersi nella prima candidatura al femminile in città.

Nel frattempo Salvatore Scerra, anche lui inizialmente tra i papabili meloniani, visto il ridursi progressivo delle chances di una sua candidatura in Fratelli d’Italia, starebbe valutando anche lui l’uscita dal partito per tentare la sorte altrove. La lista a quanto pare ci sarebbe già, con tanto di simbolo e nome, ma la decisione definitiva dovrebbe arrivare tra qualche settimana.

Acque agitate anche in Forza Italia, dove un gruppo nutrito di azzurri, considerate le difficoltà dei meloniani, starebbe lavorando sottotraccia alla ricerca di un potenziale candidato a sindaco alternativo, possibilmente fuori dai partiti, che possa mettere insieme tutte le anime del centrodestra e possa pescare anche nel gruppone dei moderati. L’identikit del potenziale sindaco porterebbe ad una candidatura tutta al femminile che piacerebbe anche ai cuffariani della Dc e all’Mpa, ma i contatti sono appena all’inizio.

Alla finestra rimane ancora la Lega che non nasconde più di tanto l’idea di riprovare la scalata a Palazzo di Città con Giuseppe Spata e lo stesso Mpa che, al momento, non ha nessuna intenzione di uscire dalla Giunta Greco pur essendo ormai separati in casa, e che punterebbe sempre più con decisione a lanciare Rosario Caci.

Le prossime settimane saranno dirimenti per capire se, come accaduto negli anni scorsi, il “centrodestra unito” rimarrà un’utopia buona solo a riempire i titoli dei giornali o se, come già accaduto per Caltanissetta, un paio di diktat da Roma serviranno a calmare i bollenti spiriti e a formalizzare finalmente una coalizione.

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