Condannato a vent’anni per l’omicidio Martines, Meroni impugna il verdetto: c’è il ricorso in Cassazione

 
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Gela. Vent’anni di detenzione con l’accusa di aver ucciso a colpi di pistola il trentottenne Francesco Martines.

Condannato anche in appello. Angelo Meroni, condannato a settembre dai giudici della Corte d’assise d’appello di Caltanissetta, ha deciso d’impugnare il verdetto in Cassazione. E’ stato il suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, a depositare il ricorso. Le motivazioni della condanna di secondo grado sono state depositate negli scorsi mesi. Adesso, si attende la fissazione dell’udienza. Già in primo grado, Meroni venne condannato a sedici anni di reclusione. Il corpo senza vita di Martines fu trovato nel dicembre di tre anni fa in un terreno incolto di contrada Spinasanta. I colpi lo raggiunsero mentre si trovava a bordo dell’auto condotta dallo stesso Angelo Meroni. I due erano insieme per chiarire le responsabilità di un furto che, intanto, era stato messo a segno all’interno del cantiere dell’azienda di proprietà della famiglia della vittima. Martines accusava Meroni di essere dietro al colpo. I giudici d’appello hanno riconosciuto l’imputato responsabile non solo dell’omicidio ma anche del duplice tentato omicidio di due familiari della vittima, presenti al momento degli spari, di ricettazione e di porto di arma clandestina.

I dubbi sollevati dalla difesa. La difesa rappresentata dall’avvocato Limoncello, sia in primo che in secondo grado, ha sollevato molti dubbi intorno alla ricostruzione condotta dai magistrati. Non sarebbe stato Meroni a sparare. Per questa ragione, anche in appello, i riflettori sono stati accesi intorno alla polvere da sparo concentrata soprattutto sul lato posteriore della vettura e sulle intercettazioni ambientali successive all’arresto dell’imputato e del minorenne che si trovava a bordo dell’auto. La difesa non ha mai escluso che a sparare possa essere stato proprio il minorenne, figlio della convivente dell’imputato.

I familiari parti civili. I familiari della vittima, in tutti i gradi di giudizio, si sono costituiti parte civile con l’avvocato Flavio Sinatra. Il legale, invece, ha sempre ribadito che a sparare fu Meroni. Adesso, il caso verrà esaminato dai giudici romani di cassazione.

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