Falchi d’Italia “sfrattati” dai locali comunali, Paradiso ricorre: impugno il provvedimento al Tar

 
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Gela. La giunta il 9 maggio scorso ha ordinato all’associazione Falchi d’ Italia di abbandonare i locali di via Maurizio Ascoli per fare posto all’Asp 2 che creerà un centro diurno di servizi per autismo e Alzheimer entro dieci giorni.

 

Cristian Paradiso, intende impugnare il provvedimento davanti al Tar. Ha chiesto al Comune, attraverso il suo legale, di sospendere l’ordinanza di sgombero, ritenuta illegittima perché pende davanti al Tar un ricorso della stessa associazione. Considerato il termine di 60 giorni è stato contestato lo sgombero ordinato dal Comune.

Paradiso va oltre. “Siamo stati cancellati dall’albo regionale come operatori di Protezione civile per un cavillo burocratico ma rimaniamo pur sempre una associazione di volontariato – spiega – non capisco perché chiedono lo sgombero solo a noi mentre ad altre realtà hanno chiesto solo di spostarsi da un piano all’altro all’interno dello stesso immobile”.

L’esclusione dell’associazione è stata decisa dopo una serie di verifiche. Sarebbero emerse irregolarità sia rispetto al pagamento dei contributi assicurativi sia sul fronte del bilancio 2010. Carenze che hanno condotto alla decisione di escludere i “Falchi d’Italia”. Tra i punti interrogativi riscontrati dopo i controlli, anche quello delle attività che sarebbero state svolte dai “Falchi d’Italia” nel 2010. La relazione presentata venne definita “carente di riferimenti precisi e date, luoghi, tipologie di attività di protezione civile svolte”.

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