“Picciridda”, incontro con Catena Fiorello

 
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Catena Fiorello legge un passo del suo libro

Gela. E’ bastato poco a Catena Fiorello per conquistare la simpatia e l’attenzione di 200 studenti di seconda media, tutti della quasimodo che stamattina hanno incontrato la scrittrice siciliana per parlare del suo ultimo romanzo “Picciridda”, un piccolo capolavoro per ragazzi che si è aggiudicato il prestigioso premio letterario “Elsa Morante”. Una donna sorridente e positiva che si è presentata alla platea elargendo sorrisi in un tripudio di battute scambiate anche con insegnanti e dirigente, proprio quest’ultimo, Maurizio tedesco, ha fortemente puntato a queste iniziative e accolto con ben volentieri l’incontro di stamattina.  Con la sua simpatia, l’esuberante scrittrice, ha subito rotto gli schemi degli incontri, ormai standardizzati, e a suo stesso dire, spesso noiosi per i ragazzi, della presentazione di un libro. Dopo convenevoli e saluti dal palco, Catena Fiorello, ha voluto parlare del suo libro passeggiando per il teatro, tra i ragazzi e i numerosi ospiti e simpatizzanti. “Ma quanto è triste, afferma dalla platea guardando verso il palco, quel tavolinetto lì sopra, anche voi pensate lo stesso?”. Con questa esternazione ha letteralmente fatto sua l’attenzione dei ragazzi e dopo aver rotto il ghiaccio, ha iniziato la sua presentazione.

“Picciridda” è un romanzo ambientato a Leto (Letojanni), nella Sicilia degli anni ‘60 , quando questa meravigliosa isola, così come nel resto del sud Italia , si è assistito alla grande migrazione verso paesi più ricchi ed industrializzati alla ricerca di fortuna. Lo sguardo è rivolto ai bambini di quegli anni, molti dei quali venivano affidati ai nonni o agli zii, in attesa del ritorno dei propri genitori. Bambini e ragazzini che non hanno mai potuto raccontare la difficoltà di convivere con persone che non fossero i loro cari, la solitudine aspettando una carezza che non arriva mai e il profondo senso di disagio nel guardare le famiglie “normali”. E questa, è la storia di lucia, una “Picciridda” siciliana che attraversa lacrime e sorrisi, gioie e dolori e ristabilisce le regole del suo microcosmo. E’ Lucia che nelle sue lunghe passeggiate ricorda il passato, anche solo mettendo i piedi nella sabbia, una ragazzina che ha saputo ritrovare una parte di sè che aveva taciuto a lungo per non soffrire più. Piccoli riti in cui ritrova la bussola per un futuro Migliore. Una storia davvero entusiasmante che ha rapito i giovanissimi lettori che attendono con ansia l’uscita del film in realizzazione. L’incontro si è concluso con abbracci, autografi e selfie.

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